Capita spesso di osservare nei genitori una certa titubanza nel rivolgersi alla Logopedista, pur essendo consci delle difficoltà dei loro bimbi. In realtà, le motivazioni per non rimandare la consulenza sono semplici e permettono a chi si trova in questa situazione di far luce su eventuali dubbi e perplessità.
Eccole qui!
1) Precocità dell’intervento= risultati più rapidi
Qualsiasi specialista consiglia di NON ritardare la presa in carico di una difficoltà (qualsiasi essa sia), perché la precocità nell’intervento garantisce migliori risultati e tempi di trattamento più brevi.
Andare dalla Logopedista può sembrare spaventoso per un bambino, ma il setting (stanze colorate e piene di giochi), le modalità di relazione (empatiche e rassicuranti) e la tipologia di attività (che si attuano spesso in modo ludico) permettono di tranquillizzare anche i “clienti” più ansiosi
2) Evita che il divario rispetto ai coetanei aumenti
E’ intuitivo: più si aspetta nella speranza che il bambino maturi da solo delle abilità in cui è carente e più si rischia che, nel frattempo, i suoi coetanei acquisiscano capacità superiori, mettendo chi è già in difficoltà in una situazione sempre più critica e frustrante.
3)Non fare danni con il “fai da te” e le terapie alternative
Come tutte le cose, il percorso che si intraprende con la Logopedia ha un costo, e per alcune famiglie può diventare un impegno non indifferente…. ma quale genitore non farebbe qualche sacrificio per investire sul futuro del proprio bambino?
Capita di veder arrivare genitori che, prima di rivolgersi alla Logopedista, hanno tentato di risolvere da sé il problema. Purtroppo, per quanto a volte l’intuito possa aiutare a trovare delle strategie efficaci, la maggior parte delle volte si innescano dei meccanismi scorretti che diventa poi difficile eliminare e che peggiorano lo stato emotivo del bimbo, con conseguenze negative sul livello di collaborazione.
Altro aspetto al quale fare molta attenzione, infine, è il ricorso a terapie alternative, non considerate efficaci dal mondo scientifico, che fanno perdere tempo prezioso e denaro alle famiglie o, semplicemente, aggirano l’ostacolo senza risolvere veramente il problema.
4) Tenere alta la motivazione
Pensiamo ai nostri bambini con difficoltà di linguaggio: quanti di loro, stanchi di non essere capiti, manifestano una chiusura rispetto alla comunicazione con gli altri? e quante volte si raggiunge un “rifiuto” della collaborazione, tale per cui risulta difficile anche coinvolgerli nelle attività proposte?
Un bambino consapevole delle proprie difficoltà si sente “diverso” e questo gli causa sconforto, frustrazione, rabbia. non capisce perché non riesce a fare cose che per gli altri sono semplici e questo gli provoca un forte disagio.
Perché lasciarlo in questo stato per un tempo indefinito?
L‘intervento tempestivo aiuta anche a prevenire l’instaurarsi di circoli viziosi che aggravano ulteriormente la situazione.
5) Maggior serenità della famiglia
Molti genitori vivono con ansia, perché sono preoccupati dalle difficoltà che rilevano ma non sanno come agire per il bene del proprio bambino.
Chiedere una consulenza ad uno specialista non è mai sbagliato: chiarire una situazione dubbia e capire di cosa ha bisogno un bambino è il primo passo per aiutarlo in modo concreto. E i primi a togliersi un peso, credetemi, sono proprio i genitori!