L’obiettivo principale dello screening in età prescolare consiste nell’individuare con un elevato livello di attendibilità i soggetti a rischio per un determinato disturbo.

Gli obiettivi specifici si differenziano a seconda delle competenze delle diverse figure professionali; infatti per quanto riguarda l’area della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva gli obiettivi ricercati tramite diversi test danno una valutazione dello sviluppo intellettivo durante l’età infantile, una valutazione della percezione visiva, delle competenze visuo-spaziali e della memoria visiva e infine indagano gli aspetti che prevedono l’integrazione visuo-motoria.

Gli obiettivi specifici per quanto riguarda l’area Logopedica si differenziano invece per le fasce d’età dei bambini coinvolti; L’obiettivo principale riguardante i bambini di 4-5 anni consiste nell’ individuare precocemente e tempestivamente i ritardi e le distorsioni dello sviluppo linguistico e fonologico (fattori di rischio per i DSA) nei bambini frequentanti il secondo anno della scuola dell’infanzia. Se si parla della fascia d’età tra i 5-6 anni l’obiettivo è cercare di individuare precocemente e tempestivamente i ritardi e le distorsioni dello sviluppo linguistico e fonologico (fattori di rischio per i DSA) nei bambini frequentanti l’ultimo anno della scuola dell’infanzia.

Per i bambini del Primo anno della Scuola Primaria (6-7 anni) l’obiettivo consiste nell’ individuare precocemente e tempestivamente i ritardi e le distorsioni dello sviluppo linguistico e fonologico (fattori di rischio per i DSA) nei bambini frequentanti il primo anno della scuola primaria Infine per i Bambini del Secondo anno della Scuola Primaria (7-8 anni) l’Obiettivo consiste nell’individuare precocemente e tempestivamente nei bambini frequentanti il secondo anno della scuola primaria le difficoltà di elaborazione fonologica della parola, processo indispensabile per la trasformazione della parola orale in codice scritto.

Gli obiettivi che riguardano l’area visiva sono la valutazione del sistema visivo nel suo insieme; essi non si riferiscono soltanto alla misurazione del visus, pertinente alle diverse età di riferimento, ma anche e soprattutto alla funzionalità del sistema oculomotorio, alla fusione binoculare ed alla stereopsi , alle eventuali forie e di conseguenza al coordinamento occhio-mano laterale e verticale, da lontano e da vicino , al modo di impugnare e alla conseguente modalità di postura nello svolgere determinati compiti richiesti.

Lo screening non è un test idoneo per la diagnosi, ma può essere usato per identificare fattori di rischio che potrebbero evolversi in disturbi importanti.

Lo screening fino al 6° anno di età, serve per individuare i bambini che esprimono maggiori difficoltà e che vanno tenuti preventivamente sotto controllo.

Gli obbiettivi dell’educatore visivo insieme all’arte-terapista, secondo una logica multidisciplinare, mirano al raggiungimento di un progetto che riguarda la prevenzione visiva e posturale; impostare la corretta impugnatura nel bambino, del mezzo grafico, in questo caso la penna o la matita, che servirà da base per la successiva presa degli strumenti grafici e di altri strumenti nella sua mano.

Permettere al bambino di riconoscere la sua capacità di tracciare e l’ attrazione che questo gesto provoca in lui, affinché sia un gesto che legato ad un piacere e rispondendo ad un bisogno innato, possa portargli benessere emotivo, soddisfazione interiore e nello stesso tempo lo possa necessariamente accompagnare lungo il percorso di crescita che intraprenderà con con la carriera scolastica.

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