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Possono essere ricondotti a due categorie:

A – Le condizioni ambientali (fattori esogeni):

• La trasmissione culturale: la carenza di EAM è il risultato dell’interruzione della trasmissione culturale.

• La povertà: deve essere correlata ad altre concause.

• L’ideologia: la deprivazione culturale si osserva anche in persone che hanno capacità cognitive elevate e spesso in questi casi ha origine ideologica ed è caratterizzata da un alto grado di intenzionalità e ostinazione. Una delle conseguenze  a lungo termine è l’interruzione della comunicazione intergenerazionale

• La capacità di mediare dei genitori.

• La relazione tra madre e figlio: la carenza di EAM può essere una conseguenza di inadeguatezze nel rapporto tra genitori e figli.

A volte la mancanza di mediazione dipende da una relazione negativa dei genitori a un disturbo fisico transitorio o a un problema di sviluppo del bambino: tali condizioni possono limitare molto le reazioni del bambino ai tentativi di mediazione della madre che per questo può sentirsi inutile. Quando una mamma non vede una risposta chiara del bambino e prima ancora non avverte un bisogno di offrirgli le sue cure, le interazioni che producono l’EAM si riducono al minimo. Perché ci sia EAM sono importanti il coinvolgimento emozionale e l’affetto dei genitori e dei fratelli nella vita del bambino.

Altre volte l’EAM può mancare nonostante ci sia un forte legame tra mamma e bambino in quanto un certo tipo di coinvolgimento emotivo positivo diventa un ostacolo poiché il suo carattere indiscriminato non consente la distanza relazionale necessaria per l’inserimento di altre fonti di stimoli.

B – Le condizioni dell’individuo in particolari momenti dello sviluppo (fattori esogeni), che possono rendere  refrattario il soggetto ai tentativi di mediazione da parte di agenti esterni:

• L’autismo e i disturbi dello spettro autistico.

• I fattori costituzionali (bambino ipo o iper attivo, ipo o iper cinesi): la scarsa contanza dei processi percettivi ed esperienziali di questi bambini rende difficile fornire loro un EAM; hanno una propensione a passare all’atto e a muoversi d’impulso e faticano molto a posticipare le reazioni in vista del conseguimento di un obiettivo futuro. La carenza di EAM si ripercuote sulla loro capacità di esplorare l’ambiente, raccogliere informazioni e controllare il proprio output comportamentale e influisce sulla loro facilità di acquisire modalità ri raccolta delle informazioni e do output adeguati.

• La sindrome di Down: gli ostacoli dell’EAM sono connessi alla lentezza globale del loro comportamento e del loro percorso di sviluppo, che limitano gli input ambientali.

• I disturbi emozionali: la disponibilità e la trasmissione di EAM possono essere ostacolate da esperienze traumatiche, da caratteristiche del sistema familiare e dalla predisposizione costituzionale individuale.

Molti problemi causati da una carenza di EAM possono essere gestiti mediante un intervento adeguato. La questione cruciale è individuare la natura della prestazione cognitiva danneggiata. Quando l’EAM è ostacolata e i difetti dell’organismo non vengono aggirati, il risultato finale è una riduzione della modificabilità e uno stato di deprivazione culturale.

Dott.sse Monica Molteni – psicologa psicoterapeuta

Centro EduCare

POST 4 FEBR

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