DISLESSIA
La diagnosi di dislessia e disortografia non può essere formulata prima della fine della II classe elementare. Tuttavia, già in I elementare possono essere rilevati, come indicatori di rischio, segni importanti di discrepanza tra le competenze cognitive generali e l’apprendimento della lettura e scrittura. I parametri essenziali per la diagnosi di dislessia, nei sistemi verbali trasparenti come la lingua italiana, sono la rapidità
misurata come il tempo di lettura di brani, parole o sillabe, e la correttezza misurata come numero di errori di lettura e scrittura, che si discostino per difetto di almeno due deviazioni standard dalle prestazioni dei lettori della stessa età o risultino di due anni inferiori rispetto all’età cronologica. La comprensione del testo non concorre alla formulazione della diagnosi di dislessia, anche se fornisce informazioni utili sull’efficienza del lettore.
Esistono dei sottotipi di dislessia; le principali differenze tra i sottotipi riguardano due aree funzionali coinvolte nel processo di lettura corrispondenti a quello che Boder (1973) chiama canale visivo e canale uditivo.
Attraverso l’approccio diretto è possibile discriminare l’esistenza di deficit nella visione visuo- gestaltica e in quella uditivo-analitica o in entrambe.
Anche la scrittura risente di questa modalità di lettura. Gli errori più frequenti sono: difficoltà nella corrispondenza grafema-fonema, inserimento od omissione di sillabe e lettere, scambio di grafemi. Per la frequenza elevata di errori che compaiono immediatamente all’inizio dell’apprendimento della lettura e scrittura, vengono solitamente individuati ed inviati ai Servizi, molto tempo prima dei bambini dislessici diseidetici.
La dislessia diseidetica è sottesa da disturbi visuo-percettivi, cioè difficoltà nel riconoscere le parole così come appaiono, nella memoria visiva di lettere e parole, nell’analisi sequenziale visiva.Per queste caratteristiche di lettura e scrittura non vengono segnalati precocemente dalle scuole. Ciò avviene, di solito, alla fine della quinta elementare oppure in prima media, quando le richieste scolastiche diventano maggiori delle capacità del bambino.
La dislessia mista comprende l’associazione delle difficoltà uditive e visive.
DISGRAFIA
È la difficoltà nella grafia. La scrittura è irregolare per dimensione e/o pressione, vi è scarsa capacità ad utilizzare lo spazio sul foglio e a mantenere la direzione orizzontale dello scritto, i margini non vengono rispettati, gli spazi tra i grafemi e tra le parole sono irregolari. È difficilmente decifrabile. E’ necessario analizzare l’assetto morfologico, spaziale e la velocità della grafia. L’alterazione dei processi qualitativi della grafia determina una scarsa comprensibilità dello scritto ed un processo di scrittura nel complesso poco fluido e molto faticoso.
DISORTOGRAFIA
La difficoltà riguarda l’ortografia. In genere si riscontrano difficoltà a scrivere le parole usando tutti i segni alfabetici e a collocarli al posto giusto e/o a rispettare le regole ortografiche (accenti, apostrofi, forme verbali etc.).
La disortografia è un disturbo che riguarda il processo di trascrizione basato sul meccanismo di conversione da suono (fonema) a segno (grafema) e il riconoscimento di regole ortografiche che permettono la corretta scrittura di parole con trascrizione ambigua.
DISCALCULIA
La diagnosi di discalculia non può essere formulata prima della III elementare, anche se già nel primo ciclo elementare possono essere rilevate discrepanze fra le capacità cognitive globali e l’apprendimento del calcolo numerico (che comprende la numerazione bidirezionale, la transcodifica, il calcolo mentale, l’immagazzinamento dei fatti aritmetici, il calcolo scritto). La valutazione si riferisce alla correttezza e soprattutto alla rapidità. L’efficienza del problem solving matematico non concorre alla diagnosi di discalculia evolutiva, ma appare correlato al livello delle competenze cognitive o al livello di competenza linguistica. Per
la discalculia sono individuati diversi tipi di disabilità che riguardano: la processazione dei numeri, cioè il riconoscimento dei simboli numerici e la capacità di riprodurli graficamente e organizzarli nello spazio, il sistema del calcolo con l’utilizzazione di procedure per eseguire le operazioni matematiche, e la risoluzione dei problemi aritmetici che comporti l’analisi dei dati e l’organizzazione del piano di lavoro.
Sono escluse da questa diagnosi le difficoltà nella soluzione dei problemi matematici.